Vacanze slow in Calabria tutto l'anno
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Monasterace

La parola Monasterace ha un’etimologia piuttosto dubbia, che resta ancora avvolta nel mistero: si pensa possa derivare dal termine greco Monasteraki, che significa piccolo monastero, proprio in virtù del monastero di San Marco, di costruzione bizantina, di cui oggi si possono osservare i resti nell’antica area archeologica. Una seconda interpretazione del toponimo, fa riferimento al periodo normanno, quando si era soliti riferirsi alle città costruite a scopo difensivo col prefisso Motta, e a tal proposito Motta Sterace. Una terza ipotesi riguarda l’era sumerica, nella quale si pensava che il centro fosse il luogo della stella di Ishtar e per questa ragione veniva denominato Mulishtraki.

Una cosa è certa, questo paese è uno scrigno di storie da scoprire e vivere anche grazie all’alone di mistero che ne avvolge la genesi.

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Un po’ di storia

Monasterace è un comune di 3.486 abitanti in provincia di Reggio Calabria, situato sulla costa jonica calabrese e strutturato in due frazioni: la parte superiore, dove ha sede l’antico borgo dalle connotazioni medievali, e la Marina, un’area dalla notevole inclinazione turistica, ove un tempo sorgeva la città magno-greca Kaulon. Secondo la tradizione, la polis venne fondata da Kaulon, figlio dell’amazzone Clete, nel VII secolo a.c.,ai tempi della guerra di Troia. La florida cittadina greca si espandeva nell’attuale territorio di Monasterace Marina, dal promontorio Cocinto, dove oggi si trovano i resti dell’antico Tempio Dorico, fino ai colli del Tarsinale e Contrada Lambrosi.

La distruzione di Kaulon da parte dei romani, e una conseguente epidemia che si si diffuse nella zona costiera, generò la costruzione di insediamenti sulle alture, e di conseguenza, la nascita della Monasterace Superiore. Gli abitanti dell’epoca cercarono immediatamente di sfruttare la conformazione del territorio, che avrebbe consentito una valida difesa dalle incursioni nemiche, e costruirono il castello medievale, le cui origini risalgono all’XI secolo. La fortezza dalla struttura quadrangolare, nel corso degli anni fu soggetta a modifiche e ampliamenti: della costruzione originaria permangono solamente il ponte d’accesso in pietra e qualche resto della cinta muraria, mentre l’attuale installazione risale al ‘500. Durante la dominazione normanna Monasterace divenne un Kastron di Stilo, un luogo munito, cioè adibito alle incombenze difensive in virtù della morfologia del suo territorio. In seguito, passò sotto il dominio del misterioso Ordine dei Cavalieri dei Templari, e in un secondo tempo sotto il controllo angioino.

In epoca moderna il borgo, come tanti altri centri calabresi, risentì dei reiterati eventi sismici, che pur avendone cambiato profondamente il tessuto sociale non furono però in grado di mutarne l’identità originaria che tutt’oggi si manifesta durante i momenti celebrativi delle principali tradizioni locali.

La Calabria da visitare tutto l’anno

A spasso per il borgo

L’ingresso della Monasterace Superiore è caratterizzato da 3 porte antiche: La Porta Marina, definita la principale, la Porta “Tripu”, e la Porta a sud.

Varcando la soglia si respira ancora la magica atmosfera di un borgo medievale. Un labirinto di ripide viuzze e piccole case, una addossata all’altra, costruite intorno alla maestosa fortezza, danno il via a un itinerario emozionale, ricco di scorci e di storia. L’accoglienza e la gentilezza della gente del posto sono in grado di addolcire la passeggiata nel borgo, che ha tante bellezze tutte da scoprire. Tra queste spicca il castello di origine medievale, anticamente adibito alla difesa del paese dagli attacchi bizantini. Quattro torri segnano i lati del perimetro dalla forma quadrangolare, che ospita internamente un grande cortile dove era situata una cisterna atta al raccoglimento dell’acqua piovana. Altra tappa obbligata di questa passeggiata è la chiesa Matrice, ubicata in Piazza Duomo e risalente ai primi decenni del ‘700, da non perdere anche la Chiesa di San Nicola di Bari, di fine ‘600.

Spostandosi nel territorio antistante, Monasterace Marina, si ha la fortuna di conoscere la storia dei popoli che hanno abitato l’antica Kaulon, grazie al parco archeologico a ridosso della spiaggia, che custodisce delle significative testimonianze. Tra le abitazioni visitabili, si distingue la nota “Casa del Drago”, che prende il nome dalla decorazione a mosaico policromo (attualmente custodito nell’adiacente Museo archeologico), che in epoca antica si trovava sulla soglia di uno degli ambienti. Di particolare interesse sono le rovine del Tempio Dorico del V secolo a.c. di cui permane ancora il basamento.

La visita al parco può essere integrata con una tappa al Museo Archeologico dell’Antica Kaulon, dove sono conservati dei reperti subacquei che costituiscono delle tracce rarissime, sia per le dimensioni che per il loro stato di conservazione. Parte integrante dell’antica colonia fu il faro di Punta Stilo, che spicca sull’omonimo promontorio. Questa torre dalla pianta ottagonale probabilmente fu costruita in onore del sovrano degli dei, Zeus, e venne utilizzata per la prima volta nel 1895. Alla parte più antica della Monasterace Marina, si contrappone il moderno centro turistico caratterizzato da un ampio lungomare parallelo alle chilometriche spiagge del paese. Qui le acque ioniche dal colore blu intenso si infrangono su un tratto di costa ricco di numerosi stabilimenti balneari e attività ristorative dove poter sperimentare le specialità culinarie locali: da non perdere la frittura di surici, un gustoso piatto tipico dei paesi marini di questa zona di Calabria così unica.

Monasterace tutto l’anno

La singolare conformazione della cittadina calabrese, divisa tra mare e collina, consente delle piacevoli visite durante tutto il corso dell’anno.

D’estate, quando la costa è profumata e colorata dai gelsomini, le dorate spiagge di Monasterace Marina accolgono gli amanti del mare, che possono scegliere tra il comfort degli stabilimenti balneari o l’avventura degli sport acquatici, come la vela, il windsurf, o l’archeologia subacquea. Durante la primavera, uno dei momenti più prodigiosi da vivere nel borgo è la Pasqua. Le celebrazioni della settimana Santa culminano con la Cunfrunta, un magico rito che ha sede la domenica di Pasqua e rappresenta il momento in cui Gesù incontra la Madonna. Il dolce per eccellenza della tradizione pasquale è la Cuzzupa, una ciambella guarnita con dell’uovo, che rappresenta il simbolo della resurrezione del Signore. Ogni 3 anni a maggio si svolge “U territoriu”, una delle manifestazioni più originali della Calabria. In questa occasione la statua di Sant’Andrea Avellino patrono di Monasterace viene portata in spalla dai fedeli per tutto il paese inclusi i campi coltivati e non.

L’autunno, come la primavera stessa, sono le stagioni ideali per le escursioni nell’entroterra: nelle vicinanze è situata la Vallata dello Stilaro, dove poter scoprire incredibili posti immersi nella natura incontaminata. Monasterace è ricca di tipicità culinarie che affondano le radici nel passato e ogni momento è buono per poterle sperimentare: i legumi locali vengono cucinati nelle “pignate”, antichi vasi di terracotta che testimoniano una lunga tradizione della ceramica. Per non parlare dei salumi conditi con abbondante peperoncino e finocchio selvatico o le conserve minuziosamente confezionate dalle massaie, in totale rispetto dei procedimenti tradizionali.  In inverno cade la festa di San Nicola, il 5 e il 6 dicembre celebrato con la preparazione dei deliziosi “paniceda” i tipici panini preparati per l’occasione.

 

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